La villa comunale Giuseppe Marano è ubicata nella zona urbana di Andria, nel settore Nord del centro abitato, in località La Specchia; l’ingresso principale si trova in largo XXV Aprile (ex largo Torneo), sugli altri lati il parco è costeggiato da via Antonio Gramsci, dal piazzale della Repubblica (Stadio Comunale degli Ulivi) e da via Achille Grandi.
Si estende su suolo di proprietà comunale; è sottoposta a vincolo ope legis, in quanto bene di interesse storico con più di 50 anni, di autore non vivente e di proprietà di ente. Il parco comunale è sempre aperto al pubblico.
La Villa fu realizzata su iniziativa del sindaco Giuseppe Marano e della Giunta da lui guidata, e inaugurata – con la denominazione di Parco largo Torneo – il 21 Dicembre del 1959 con una cerimonia pubblica alla presenza di autorità e personalità dell’epoca. I giardini pubblici furono ideati e disegnati dall’agronomo Martiradonna, progettista del Comune. Nella vasta area interessata dalla riqualificazione, comunemente nota come lo Steccato, si svolgevano in tempi precedenti la fiera del bestiame, la compravendita del grano e – per oltre mezzo secolo, fino allo scoppio della guerra di Etiopia del 1935 – le corse ippiche organizzate in occasione della festa patronale di San Riccardo (1); successivamente, la zona era divenuta area verde e campo da gioco per ragazzi.
La Villa si estende oggi su un’area pianeggiante di 70.000 mq complessivi, caratterizzata da viali pavimentati con lastre calcaree e da spazi verdi articolati in aiuole, con prato e diverse specie vegetali che creano zone d’ombra.
L’aspetto attuale è frutto di un progetto di recupero e riqualificazione che si è concluso nel 2013; proprio in occasione della nuova inaugurazione, il 2 Giugno, la Villa venne intitolata all’ex sindaco Giuseppe Marano.
L’impianto è quello tipico del giardino all'italiana, con il rispetto di una precisa geometria dei viali e delle aiuole; contiene tuttavia elementi propri del giardino all'inglese per l’accostamento di elementi naturali ad elementi artificiali, spesso libero da precisi schemi, soprattutto nella disposizione di alberi e piante all'interno delle aree verdi: una natura spontanea, a tratti selvaggia, ma mai incolta.
Come si evince dalla planimetria, la villa ha la forma di un triangolo irregolare, il cui vertice è costituito dall'ingresso principale; tale ingresso immette nel viale centrale che, attraversando il parco in senso longitudinale, lo divide in due parti, articolate in una serie di percorsi interni.
Il centro del viale principale coincide con il fulcro della Villa: una piazza pavimentata con lastre di pietra, da cui si dipartono i percorsi interni che conducono alle diverse zone del parco. Il pavimento della piazza si presenta decorato: le lastre di pietra formano un disegno geometrico (quadrati in pietra calcarea delimitati da fasce in pietra vulcanica, interrotte da blocchi lapidei squadrati aventi funzione di seduta) e, in alcuni casi, si presentano lavorate artigianalmente: in alcuni riquadri laterali sono infatti raffigurati i giochi degli scacchi, della campana, della chiocciola e della bandiera.
Nella parte orientale, sono raggiungibili la struttura occupata dalla Comunità Socio Riabilitativa Dopo di noi, l’area dedicata alla lettura, il teatro, il campo di calcetto, il parco giochi e il giardino mediterraneo; nella parte occidentale si trova l’area sgambamento cani.
I quattro nuovi viali laterali d’accesso sono stati intitolati a quattro personalità politiche fondamentali nella storia della città di Andria: Onofrio Jannuzzi, Leonardantonio Sforza, Giuseppe Colasanto, Consalvo Ceci (2).
Gli spazi verdi della villa sono costituiti da aiuole con prato e varie specie vegetali (tra cui si possono citare il Pinus spp., la Tilia, il Cupressus spp., la Phoenix, il Cedrus spp., il Nerium, il Prunus Washingtonia, la Gaura, la Lantana, la Rosa, il Juniperus), a formare vere e proprie isole circondate da vialetti.
La villa è arricchita da diversi elementi architettonici. L’ingresso principale è reso monumentale dalla presenza di quattro pilastri in pietra uniti nella parte alta da una sorta di copertura inclinata, che conferisce al portale l’aspetto di un vestibolo. All’interno delle aiuole – sul lato occidentale – sono collocate diverse fontane, costituite ciascuna da una vasca (di forma rettangolare o circolare) con zampilli centrali che creano giochi d’acqua; due delle fontane circolari sono collegate tra loro da un condotto con piccoli getti d’acqua.
Un elemento architettonico fondamentale è il teatro, la cui struttura rispecchia la forma semicircolare del teatro greco; la gradinata destinata agli spettatori è divisa in due parti da un corridoio centrale che permette l’accesso all’area scenica. L’ingresso del teatro è monumentalizzato da una fontana, chiusa frontalmente da un muro costituito da due rampe simmetriche di scale che consentono l’accesso ad una terrazza affacciata sul teatro; la vasca della fontana presenta sui bordi quattro elementi in pietra, da cui partono getti d’acqua.
La Villa comunale è circondata da una bassa recinzione in marmo che si interrompe in corrispondenza degli ingressi (principale e laterali). All'ingresso principale si trova l’iscrizione che indica l’intitolazione della Villa a Giuseppe Marano; accanto all'ingresso, sul versante sinistro, è collocata una lastra in pietra iscritta che ricorda i caduti sul lavoro, in particolare l’impegno delle Acli nel ventennale di fondazione. Sul lato occidentale della Villa, in corrispondenza di una piccola quercia donata da Legambiente, è posto un blocco di pietra su cui è iscritta la dedica a Chico Mendes, noto politico e ambientalista brasiliano (1944-1988).
NOTE
(1) Le stecche erano i paletti in legno piantati nel terreno per delimitare il percorso dei cavalli; in particolare, lungo le attuali via Bruno Buozzi e via della Pineta (insieme a corso Cavour) si snodava il tracciato della corsa.
(2) Si ricorda che Onofrio Jannuzzi (1902-1969) fu senatore della Repubblica e sindaco della città di Andria dal 1944 al 1945, dal 1952 al 1956 e nel 1967; Leonardantonio Sforza (1899-1979) fu deputato della Repubblica e sindaco di Andria dal 1973 al 1978; Giuseppe Colasanto (1918-1991) fu insegnante, dirigente ed ispettore scolastico, sindaco di Andria dal 1967 al 1972 e presidente della Regione Puglia dal 1988 al 1990; Consalvo Ceci (1892-1980) fu deputato al Parlamento Nazionale, podestà di Andria dal 1937 al 1942, consultore dell’Amministrazione di Bari e presidente della Banca di Andria.
Orari di apertura: sempre aperto
Clicca sulle immagini per ingrandirle
REGIONE PUGLIA
Assessorato al
Mediterraneo,
Cultura, Turismo
Progetto co-finanziato con il
Programma delle Attività Culturali per il
triennio 2013/2015