TIGGIANO

GIARDINO E BOSCO DEL PALAZZO BARONALE SERAFINI-SAULI - Piazza Castello


In zona urbana, settore Sud-Est, il giardino/frutteto e il bosco costituiscono un’unica grande area retrostante il Palazzo Baronale, il quale si affaccia su Piazza del Castello e via XXIV Maggio, con ingresso su piazza Castello; alla zona a verde si accede dal cortile principale del palazzo. Il giardino, di forma pressoché rettangolare, misura circa 70 x 85 metri; il bosco è a pianta quadrata con lato di 150 metri circa. Hanno entrambi andamento piano. Proprietà del Comune di Tiggiano.

 

Non si hanno notizie precise sulle origini del palazzo e del giardino. Probabilmente il palazzo – costruito attorno ad una torre fortificata del '500 – risale agli anni intorno al 1640, quando il barone Angelo Serafini, feudatario del Casale di Tiggiano, decide di trasferirsi nelle sue terre.

Nel 1740 i baroni di Tiggiano si imparentano con i Pieve-Sauli di Gallipoli ed aggiungono al proprio cognome Serafini quello di Sauli. Verso la fine del secolo, il palazzo viene ampliato in direzione Sud, e l’ingresso, dalla originaria collocazione sotto il balcone a loggia, viene spostato nella posizione attuale.

Ulteriori lavori di ristrutturazione e restauro risalgono agli anno intorno al 1950.

Nel 1985 il Comune acquista dalla baronessa Maria Serafini Sauli la proprietà del palazzo (e dei giardini),  che diventa sede del Municipio. Il palazzo ospita inoltre il Museo delle Arti e della Filosofia e la Biblioteca pubblica.

 

Il frutteto ha un impianto misto tra giardino all'italiana e giardino spagnolo. È organizzato su due assi simmetrici, uno principale e uno trasversale, che si incontrano in uno slargo circolare al centro del giardino. Due ulteriori viali, paralleli al principale, inquadrano otto aiuole di forma rettangolare da 12 x 35 metri. Lungo i percorsi, ampi circa 2 metri e in terra battuta, sono state disposte delle panchine per consentire la sosta.

Le aiuole sono realizzate con muretti alti 55 centimetri, in opera quadrata di blocchetti di carparo disposti su tre filari, il primo leggermente aggettante; ogni 2 metri circa il muretto presenta delle lesene. Alla fine del percorso principale, si trova l’ingresso al bosco; sotto gli alberi è stata collocata una piccola area giochi per i bambini.

 

Dal cortile principale del palazzo, un ingresso monumentale a tre arcate coronato da balaustra costituisce l’accesso al frutteto; l'ingresso al bosco è invece realizzato con due pilastri a base quadrata culminanti con una modanatura a gola, che sostengono un cancello.

Il viale principale collega l’ingresso ad una piccola cappella, utilizzata in estate dalla famiglia Sauli. È coperta con una semivolta a padiglione a 5 spicchi, inquadrata da due ante massive; all'interno si trovano due panchine in pietra.

Nella zona Sud-Est del giardino, in prossimità dell’accesso al bosco, è presente una torre colombaia, usata dai nobili nel tardo medioevo per l’approvvigionamento di carne, visto il divieto di caccia che vigeva in quel periodo. La torre è a pianta circolare, posta su un basamento in pietra calcarea, con uno zoccolo in carparo e l’elevato in blocchetti sfalsati che consentono l’ingresso ai volatili. È coronata da un parapetto posto sulla cornice. All'interno sono visibile le scale che consentivano di raggiungere i volatili e raccogliere il guano. Nel 1999, la torre subisce un crollo parziale a causa di una tromba d’aria; successivamente viene consolidata, ma lasciata a rudere.

Il lato Nord del bosco accoglie una pajara con ricovero per gli animali, coperta con una volta a botte a tutto sesto.

 

Nelle aiuole del giardino sono presenti numerose varietà di alberi da frutta, tra i quali aranci amari, mandarini, nespoli, loti, albicocchi, ciliegi; presso l’ingresso del bosco, svettano una magnolia secolare e due alti pini marittimi.

Il bosco è un interessante esempio di macchia mediterranea. Sono presenti molti esemplari secolari di pino marittimo, leccio, alloro e quercia mediterranea (dalla quale i monaci basiliani estraevano il tannino, usato per la concia delle pelli).

A seguito di una moria di piante, sono stati di recente effettuati lavori di riqualificazione.

 

Il bosco è delimitato da una muratura in pietra a faccia vista con baiocca di terracotta. I due ingressi originari al feudo, posti rispettivamente uno a Nord e uno a Sud, sono stati murati.

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Orari di apertura: sempre aperto


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Curatore: Gabriele Stingi
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