BRINDISI

GIARDINI DEL MONUMENTO AL MARINAIO - Via Duca degli Abruzzi, via Tito Minniti


I Giardini – superiore e inferiore – insistono sulla riva Posillipo della frazione Casale, che affaccia sull'imbocco del porto interno della città. Ai giardini superiori si accede da via Duca degli Abruzzi, ai giardini inferiori da via Tito Minniti, attraverso una struttura a tre fornici che costituisce il prolungamento del bastione Est del Monumento. Lungo la costa, una banchina in basolato di pietra (via Ammiraglio Millo) immette nel giardino inferiore attraverso una struttura a tre fornici che prolunga il bastione Ovest del Monumento (l’accesso è però chiuso da cancellate), lo fiancheggia per tutta la sua estensione e si conclude in corrispondenza di un muro di confine, che chiude parzialmente l’area sul lato Est. La superficie complessiva è di circa 28.600 mq; il suolo è pianeggiante, leggermente declinante verso il mare nei giardini inferiori.

L’intera area è un parco pubblico, sempre accessibile; la proprietà è divisa tra Comune di Brindisi (giardini, piazzali, bastioni del Monumento), Marina Militare (Monumento al Marinaio e sue pertinenze) e demanio marittimo (la banchina è gestita dalla Capitaneria di Porto). I giardini sono protetti da vincolo ope legis in quanto bene di interesse storico con più di 50 anni, di autore non vivente e di proprietà di ente pubblico.

 

L’impianto è del giardino all'italiana, di forma geometrica piuttosto regolare e simmetrica; si estende su due livelli, che si sviluppano entrambi intorno al Monumento al Marinaio d’Italia. Il livello superiore insiste sul bastione del monumento ed è collegato al livello inferiore tramite due lunghe scalinate in pietra, che corrono lungo i lati del monumento stesso. Una piccola porta nel muro di confine ad Est collega i giardini inferiori con la zona adiacente, di proprietà della Marina Militare.

 

Il Monumento al Marinaio d’Italia nasce per celebrare i marinai caduti valorosamente nel corso della Prima Guerra Mondiale; tra le città candidate ad ospitarlo - La Spezia, Trieste, Brindisi - viene scelta quest'ultima, decorata con la croce di guerra 1915-1918 per l’importante ruolo svolto nel conflitto. La Lega Navale e un Comitato cittadino si impegnano per integrare i fondi stanziati dal governo; un contributo fondamentale viene offerto dal celebre tenore leccese Tito Schipa, che si esibisce in una serie di concerti di successo nelle principali città italiane.

Nel gennaio 1932 viene indetto un concorso nazionale: tra i 92 bozzetti presentati, vince il progetto Sta come torre, dell’architetto Luigi Brunati e dello scultore Amerigo Bartoli Natinguerra. I lavori di costruzione, ad opera dell’impresa romana Simoncini, iniziano il 28 ottobre 1932 e si concludono l’anno successivo. L’inaugurazione del monumento avviene il 4 novembre 1933, alla presenza del re Vittorio Emanuele III e di alte personalità politiche, militari e civili.

 

L’opera, alta 53 metri, ha la forma di un timone di nave ed è in cemento armato, rivestito di carparo. Nella parte inferiore del monumento si apre l'ingresso – accessibile dai giardini inferiori –  alla cappella/sacrario dalla forma di scafo capovolto, dedicata a Maria Stella Maris, che custodisce la campana di poppa della corazzata Benedetto Brin (affondata con l’equipaggio nel porto di Brindisi nel 1915) e le lastre in marmo nero con i nomi dei circa 6000 marinai caduti nella Grande Guerra, cui si sono aggiunte nel 1965 le lapidi dedicate ai caduti della Marina Militare nell'ultimo conflitto mondiale.

Sul piazzale del giardino superiore – dedicato agli Eroi di tutte le guerre – si affaccia l’ingresso che consente di entrare e salire in cima al monumento, per ammirare il porto e l’intera città. L’ingresso si apre su una vasta terrazza che, poggiando su plinti di pietra, si allunga simmetricamente verso il mare in due bracci paralleli al monumento, delimitati da una ringhiera; in fondo a ciascun braccio è collocato un cannone della marina austro-ungarica. Ai lati della scalinata di accesso alla terrazza sono collocate due ancore appartenute a corazzate, pure austro-ungariche.

 

Nel dicembre 1955 – a conclusione dell’Anno Santo – nell'ampia nicchia alla sommità del monumento viene collocata una statua della Madonna, donata dall'Arcidiocesi.

 

I giardini sono stati realizzati in tempi diversi.

I Giardini superiori nascono nel 1933 come pineta, con una grande aiuola centrale; l’aspetto attuale si deve a interventi di ristrutturazione risalenti al 1997. Il giardino è articolato in grandi aiuole curvilinee con bassi cordoli in cemento, piantumate con palme, ulivi, pini (appartenenti alla pineta originale) e diverse specie arbustive (agavi, palme nane, sterlizie), coperte da prato. Una cancellata in ferro divide il giardino da un parco giochi, realizzato nel 1962 e ampliato nel 1964; dal parco giochi si accede ad un pattinodromo. I viali e vialetti in cemento sono arredati con panchine in ferro e legno; presente anche una fontanina in pietra.

 

I Giardini inferiori sono stati realizzati in due fasi. Alla fine degli anni ’60 vengono piantumate le essenze arboree lungo i muraglioni; negli anni ’70 si realizzano le aiuole attuali, ristrutturate nel 1997, separate da viali asfaltati. Di forma poligonale e rettangolare, con cordoli bassi in cemento, sono delimitate da siepi di bosso e oleandro sagomate geometricamente e arricchite da palme, pini, lecci. Nel 1965 viene inaugurata l’Ara votiva realizzata sul piazzale centrale, lastricato in pietra: la fiamma perenne è collocata al centro di una stella a cinque punte disegnata con lastre di marmo su una bassa piattaforma pentagonale, circondata da cinque ancore poggiate su zoccoli di marmo e unite da catene.

Il gradone in pietra che costituisce il basamento dei bastioni in muratura del Monumento funge da seduta.

 

I Giardini presentano uno stato di conservazione non ottimale.


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Curatore: Laura Cimaglia
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Orari di apertura: sempre aperto


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