MANFREDONIA

GIARDINI PUBBLICI PARCO DELLA RIMEMBRANZA


Situati nel centro storico della città, i giardini sono costeggiati da corso Manfredi, via dell’Arcangelo, viale Miramare e via Castriota.

Si estendono per circa 15.000 mq;

il suolo è pianeggiante a Sud, nella zona prospiciente il mare, mentre l’area a Nord è sopraelevata. I

l parco pubblico – di proprietà del Comune di Manfredonia – circonda il Castello svevo-angioino, insistendo su un’area di rispetto che si estende fino alle facciate dei palazzi circostanti, sui quali sussiste il vincolo di facciata.

L’area dei giardini è inoltre sottoposta a vincolo, secondo la Legge 1089/1939 in virtù di decreto del ministero per i Beni Culturali del 22 marzo 1983. Privo di recinzione, il bene è sempre accessibile al pubblico.

Il suolo su cui insiste il nucleo originario del parco – appartenente all'Orfanotrofio militare di Napoli – viene acquistato dal Comune di Manfredonia nel 1901.

Intorno al 1909, su impulso del sindaco Vincenzo Capparelli, vengono impiantati i giardini.

La denominazione Parco della rimembranza, che nell'uso comune si riferisce all’intera area verde, designa per l’esattezza la porzione di giardino situata a Nord-Est: qui infatti negli anni ’20 del '900 furono piantati alberi di pino in memoria dei 181 cittadini manfredoniani caduti nella Prima Guerra Mondiale, e qui fu collocato un monumento loro dedicato.

L'aspetto attuale dei giardini si deve al progetto di ristrutturazione dell’ing. Rubino (con direzione ai lavori dell’ing. Storace) risalente alla fine degli anni ’70 del '900; i giardini versavano in cattive condizioni, col suolo sterrato.

Il parco si sviluppa secondo lo schema del giardino all’italiana, con porzioni geometriche irregolari di varia estensione che accerchiano il Castello e il fossato (detto rivellino) di sua pertinenza; sulla sponda del giardino, il fossato è delimitato da cippi in pietra collegati da cancellate in ferro.

Al Castello – sede del Museo Archeologico Nazionale – si accede a mezzo di due viali diametralmente opposti, il primo in asse con l’ingresso principale, l’altro in corrispondenza dell’ingresso secondario del museo.

Viali e vialetti pavimentati a mattoni si snodano tra aiuole mistilinee e circolari, delimitate da piccoli cordoli in mattoni rossi e popolate da alberi, arbusti, siepi, prato e, in qualche caso, resti di colonne; panchine in legno e ferro invitano alla sosta.

Nella zona Sud, Sud-Ovest è presente un parco giochi dotato di varie strutture ludiche.

Una scalinata a emiciclo con gradoni bassi consente di accedere da viale dell’Arcangelo al Parco della Rimembranza vero e proprio; i gradoni sono lastricati in mattoni e conci di marmo, e affiancati lateralmente da fioriere in creta.

Il monumento ai Caduti, realizzato da Beniamino Natola nel 1926, ricordava inizialmente i caduti della Grande Guerra, ma dopo il secondo conflitto mondiale fu dedicato ai Caduti di tutte le guerre. È in marmo, bronzo, pietra e scoglio cementati e frammenti bellici, messi a disposizione dalla Marina Militare, su basamento di marmo; ai quattro angoli, altrettanti proiettili di obice.

La colonna che si eleva centralmente proviene dal tempio che San Lorenzo Maiorano, patrono di Manfredonia, fece costruire in occasione della sua nomina a vescovo di Siponto; il tempio fu distrutto da un terremoto nel 1223.

In epoca successiva alla realizzazione, il monumento è stato inquadrato in uno spazio ottagonale, definito da un basso gradino in pietra su cui poggia un parapetto lapideo con copertura aggettante, sormontato da una ringhiera in ferro, con cancello di accesso all'area; pochi anni dopo quest’intervento, ai lati del monumento sono stati collocati due cannoni, tuttora presenti.

Il monumento è stato restaurato nel 2001.

Sul versante Nord-Est del parco è collocata una fontana ornamentale, attualmente in disuso; inaugurata nel 1929, è costituita da una vasca circolare su basamento in pietra.

Nel 1961, vengono collocati nel Parco due busti bronzei di manfredoniani illustri: il primo è dedicato a Matteo Carpano, microbiologo, parassitologo e veterinario di grande fama; il secondo è un omaggio a Michele Bellucci, compositore, pianista, poeta e storico.

Sono presenti numerose essenze arboree: olmo, prugno, pino, palma, leccio, Schinus molle, albero dei rosari, tiglio, cipresso, Ficus nitida. Presenti anche essenze arbustive come ligustro, pittosporo, ibisco, yucca, viburno, tuja, camedrio.

I giardini sono delimitati esternamente da un basso parapetto in pietra a gradoni con copertura in lastre di marmo, che funge da seduta; su ogni lato, vari accessi consentono l’ingresso all’area verde.

Il parco pubblico è in buono stato di conservazione. 

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Orari di apertura: sempre aperto


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Curatore: Laura Cimaglia
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