La ricchezza nei giardini pubblici

a cura di Dott.ssa Anna Vita Perrone - Dirigente della Sezione Biblioteca e Comunicazione istituzionale Consiglio regionale della Puglia 

Qualche anno fa, durante un lungo viaggio in macchina, con marito e figli ancora piccoli, abbiamo sentito l'esigenza di fare una sosta. Abbiamo lasciato l'autostrada e nel primo paese che abbiamo incontrato abbiamo cercato il girardino pubblico. È bastato chiedere ad un passante.

Tutti sanno dove sono i giardini pubblici di una città eppure spesso, sopratutto nei piccoli centri abitati, questi luoghi non godono del giusto riconoscimento.

Cosa abbiamo trovato? Un posto che avrebbe meritato un viaggio apposito. Abbiamo trovato refrigerio in una calda giornata estiva, frescura naturale all'ombra di grandi alberi. Le piante sono l'elemento che distingue un giardino da altri spazi urbani, quali possono essere le piazze o gli spazi aperti monumentali, maestosi ma monotoni, perché le cromie degli edifici non potranno mai eguagliare i colori della natura, la ricchezza delle sfumature di verde delle piante, ma anche di rosso e di giallo, per non parlare della policromia dei fiori. Abbiamo trovato la bellezza delle piante, selezionate in base al clima, a volte anche non autoctone. Abbiamo trovato statue in fontane, con zampilli sgargianti da animali amiri o putti amorevoli. Abbiamo trovato statue in pietra, in ferro, allegoriche o storiche; lastre commemorative; aree recintate per proteggere reperti archeologici. Abbiamo trovato un riparo al caotico traffico urbano dove i bambini hanno potuto rincorrersi liberamente, senza dover stare attenti alle auto. Quanto residenti si rendono conto del vantaggio di poter usufruire di un posto così? La gratuità della fruizione sicuramente induce a sottovalutare il valore dei giardini. 

ad arricchira il giardino qualche volta ci sono le giostre per bambini, ottimo espediente per portare al parco anche il genitore o la nonna e per far incontrare più generazioni. In quanti altri posti ciò avviene?

Nel giardino si può leggere un libro in tranquillità su una panchina, nonostante a pochi passi vi siano bambini che scorrazzano, perché l'ampiezza degli spazi facilita la convivenza. E giova alla comunità: ci si può incontrare, darsoi appuntamento o conoscersi scambiando casualmente due chiacchiere.

In un altro giardino pubblico visitato non ci aspettavamo di trovare le tartarughe nel laghetto. Erano tantissime, abbarbicate sulla pietra, immobili, monocolore. Una meravigliosa scoperta per adulti e bambini. Anche quei giardini che non hanno un laghetto o una voliera, sono sempre e comunque abitati da tante specie di animali: insetti e vermi, farfalle e uccelli che costituiscono un irresistibile richiamo per fermarsi ad ammirare la bellezza della natura. 

Avevo ancora dieci anni quando, sopratutto nei giorni festivi, la villa del mio paese era molto frequentataa dalla gente che usava uscire e passeggiare, incontrarsi, prendere un gelato o un panzarotto, trascorrere il tempo libero con semplicità. Oggi questa usanza si è persa, le abitudini sono cambiate e non ci spostiamo più a piedi, cercando di raggiungere posti distanti da casa, pur di soddisfare i nostri falsi bisogni. 

E degli anni vissuti a Milano ricordo i pomeriggi in cui, libera da impegni di lavoro, passeggiavo nei giardini pubblici di Porta Venezia o di Parco Sempione: con pochi passi ti lasciavi alle spalle la frenesia della metro ed entravi in una fiaba incantata popolata da persone che prendevano il sole sul prato o si lasciavano incantare dai giocolieri di strada.

Da turista, ho avuto modo di apprezzare anche i giardini pubblici in paesi esteri, dove le nuove geometrie urbane si stanno integrando con le città: penso ai giardini costruiti sui tetti delle stazioni, che da luoghi di passaggio diventano luoghi di sosta, penso al letto del fiume di Valencia che ormai è un lungo parco.

Altre considerazioni possono essere agevolmente condivise. Alla già evidenziata trascuratezza della popolazione residente nell'apprezzare le bellezze che i giardini pubblici ci offrono, fa da cassa di risonanza la miopia delle politiche pubbliche che spesso, con la scusa di scarsità di risorse economiche, lasciano all'oblio e al degrado questi spazi comuni.

Solo negli ultimi anni sembra si stia recuperando la necessità di assicurare la crescita delle città con l'incremento degli spazi verdi. Non sono esperta del settore ma penso sia possibile affermare che dalla seconda metà del secolo scorso le città sono cresciute a dismisura, ma solo incrementando gli spazi cementifici. Non solo è mancato il verde pubblico, sono anche diminuiti i giardini privati. 

L'ente pubblico è il solo che può e deve attuare politiche di tutela della bellezza del territorio, valorizzare l'identità territoriale, che si esprime anche nella varietà delle biodiversità animali e vegetali, preservare luoghi per l'incontro delle comunità. 

Ho a cuore la ricerca riportata in questo volume perché già nel mio precedente incarico presso l'Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo delle Regione Puglia, ho seguito la prima raccolta di dati. Partendo da questa ricerca si potranno costruire percorsi botanici, zoologici, culturali, storici, identitaria; percorsi per i turisti, ma anche per i residenti, o per il turismoa breve percorrenza, ovvero coloro che si spostano all'interno della stessa regione, volendo conoscere prima meglio la propria storia e il proprio territorio. 

Le schede potranno essere un utile strumento anche per educare al rispetto delle differenze e cogliere come è proprio nella varietà che risiede la ricchezza. E questo concetto potrà essere esteso ad ogni tema, finanche all'accoglienza dell'altro, valore che da sempre ha caratterizzato la popolazione pugliese. 

Questo volume si inserisce nella linea editoriale del Consiglio regionale della Puglia, che in un anno di operatività ha già all'attivo oltre 20 titoli sui temi più disparati. Ma si inserisce anche tra le pubblicazioni curate in anni recenti dalla Teca del Mediterraneo, Biblioteca del Consiglio regionale, che ha prestato particolare sttenzione alla "Cultura dell'ambiente", dedicando una sezione del proprio catalogo alle opere che ruguardano il territorio pugliese. La biblioteca, nel suo ruolo fondamentale di diffusione della cultura, non offre solo servizi gratuiti all'utenza, ma promuove anche iniziative di approfondimento, quale può essere l'edizione di un libro. Da ultimo una riflessione sul giardino che sarà: da pochi mesi il Consiglio regionale ha la sede istituzionale di proprietà, circondata da aree verdi, nelle quali sono stata appena messe a dimora diverse specie di piante e fiori.

Ci auguriamo che anche in questo caso, l'ente pubblico abbia cura dello spazio affinché esso non sia solo di decoro alla sede, ma diventi presto un giardino pubblico fruibile da tutta la popolazione.